IGNAZIO MARINO ex Sindaco di Roma
Decantazione. Luogo di natura rilassante dove ci accolga chi, disinteressato, si dedichi alla riflessione, al pensiero. Qualcosa che ritrovi la sua ragion d’essere in una musicale battuta in due tempi: battere e levare. Ci inoltriamo, per scoprire da vicino che in chimica la decantazione e’ un metodo meccanico di separazione delle fasi che costituiscono un’emulsione o una sospensione, basata sulla forza di gravita’
Di qui a Marino, non il vino ( otri ed otri, suppongo, nelle langhe del PD post ) ma l’ex- Il Sindaco di una citta’ – Roma – che non c’e’ più. La citta’ – Roma – senza più sindaco. Sindaco e Roma forzatamente separati – il passo e’ non solo breve, ma gia’ compiuto.
Quindi : sì decantazione: Certo i due tempi simbolici, battere – due anni e mezzo di regia – e levare…tristizia quanta la dipartita! Ma ecco la chimica: metodo di separazione delle fasi…L’aspetto più intrigante, più complesso per Ignazio ( mi rovella come mai dantesca ignavia! ) è stato non comprendere, non saper riconoscere la differenziazione fasica : agiva fuori tempo, agiva fuori luogo. Persona onesta? Ma la gestione…
Concediamocelo questo lusso ed accadra’ la magia:. Fuori scontrini, fuori viaggi americani, fuori Panda messe di sguincio, fuori il fuori tutto taggato da presunti amici, non amici, ben nemici.
Dinanzi, un serio professionista, il chirurgo Ignazio Marino che nelle beghe burocratiche, negli andirivieni politicanti ed in un carattere all’apparenza di non facile presa, ripone certe forme di sicurezza, non fragilita’ tali da renderlo inviso ai più.
Ma quanta genialmalinconica spudoratezza in quella lista, appuntata su cartoncino bianco, di cose, ricordi, oggetti personali, fotografie da riportare a casa da quegli uffici di cui, ancora e per sempre, non e’ stato capace di gestire secondo criteri tanto consoni ad inciuci, mazzette, capitali del capitale… Soprattutto, pur difronte all’altalena dimissionaria – mi dimetto tra mezz’ora, no, meglio aspettare. Invece, come no, mi dimetto…le ritiro – perché non offrirgli – il suo pandemonico PD – almeno l’onore delle armi?
A decidere, nei fenomeni cittadini, non può, non deve essere – come accaduto per il suo estatico, estetico PD – l’avvento velenoso, per gli effetti, di una firma notarile! ( i 26 deputati, non solo maggioranza, dimessi dal Consiglio Comunale ).
Aldo del Gaudio