Pittore, ceramista, scultore, invasato del suo mestiere d’Artista, come non capita spesso d’incontrare, narra della sua allegria riflessa, districarsi con segnale fermo e fumante nella miriade articolata non solo del colore ma di ogni genere di vita strutturata dell’ oggetto e della sua funzione – le lattine d’alluminio che scartano nei confronti dell’ opera per provocare salutare rigenerazione
Nato a Gela (Caltanissetta) nel 1954, si è trasferito giovanissimo in Liguria. Vive a e lavora ad Albisola. Ha esposto in mostre personali e collettive internazionali. «Il contrasto fra la realtà e la percezione soggettiva emerge acutamente nella pittura di Ivan Pietro Cuvato, nella quale si riflette altresì un’ampia cultura estetica e il desiderio di esprimersi con linguaggio non convenzionale. Si riscontrano nelle sue opere, in particolare nel quadro “Le streghe”, una vivace intuizione figurale e una creativa capacità di tra-slazione formale e cromatica dei contenuti, con ricostruzioni di stampo espressionista e cubista, e coloriture che rimandano ad esperienze d’ambito ceramico, di cui lo stesso Cuvato è cultore. Un’arte, la sua, vibrante di immediatezza, con un’impronta stilistica originale ed efficace.» (S. Perdicaro)
cellulare . 348.5182709.— ———————————-—————————————————————————————————————– —————————————————————————————————
HA ESPOSTO IN MOSTRE PERSONALI E COLLETTIVE INTERNAZIONALI – LA FREQUENTAZIONE DEI GRANDI CHE SI AGGIRANO FRA LE BOTTEGHE ARTIGIANE NELLA VALLE DEL SANSOBBIA,L AMICIZIA E IL DIALOGO CON IL POPOLO DEI CERAMISTI,LE LEZIONI DI MAESTRI COME SABATELLI, SALINO, SOPRATTUTTO,MA ANCHE SASSU,SCANAVINO,CHERCHI,PICASSO,JORN,LAM, NON SONO STATE INUTILI AL RIBELLE CUVATO,CHE LE HA ASSIMILATE NEL PIù PROFONDO INCONSCIO. E NELLE SUE PERSONALISSIME TELE,NEGLI ACCATTIVANTI DISEGNI,SULLE SUPERFICI DEI PIATTI FITTILI —–Lorenzo Chiarlone.—TEL .349.4498961.——————–
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——————————————————————————————————————————————-HANNO DETTO E SCRITTO DI IVAN CUVATO …. STEFANO ZECCHI ,SENATORE GIANCARLO RUFFINO, PHILIPPE DAVERIO,LORENZO CHIARLONE.SALVATORE PERDICARO,FRANCA FERRARI,MARCO PENNONE,EMILIO SIDOTI. EC EC…
INTERVISTA ALL’ARTISTA…………….
1. Il colore. Oltre lo spazio emotivo, che ” squarcia ma ricompone” nelle tue opere, cosa narra questa energia cromatica ?
Il colore per me è tutto, rappresenta l’essenza stessa della mia arte. Non a caso, i titoli di numerose mie mostre inneggiano al colore:”Nel segno del colore”, “Ho perso la testa nel colore”, “Ne faccio di tutti i colori”, “Il colore mi ha dato alla testa”, “La mia vita per il colore”…
2. La tua tecnica e’ soprattutto.
acrilico. Ti permette di esprimere
” il massimo ” , oppure vorresti
creare una tecnica tutta tua? Per
inciso, quanto vale sul mercato
una tua opera?
Fin dall’inizio del mio percorso artistico ho perseguito l’obiettivo di creare una tecnica tutta mia, nella quale confluiscono vari elementi, dal colore ad olio, all’inserimento di veri e propri oggetti (come ad esempio le lattine) all’interno delle mie tele. Per quanto riguarda il valore delle mie opere, esso varia pertanto notevolmente, in quanto influenzato da vari fattori tecnici e compositivi.
3. I tuoi inizi. C’e’ stata una prima
fase di scoperta, di graduale
avvicinamento, oppure
d’improvviso, hai lasciato tutto,
per diventare Artista tout court?
Il mio avvicinamento all’arte è stato frutto di una scoperta graduale, di uno studio costante, portato avanti fin dall’età dell’infanzia e avviato sui banchi di scuola. Proprio durante il mio percorso scolastico, infatti, è emersa precocemente la mia predisposizione per il disegno e, ancora bambino, risultai vincitore (tra migliaia di partecipanti) ad un concorso coop delle elementari.
4. Ti ispiri alla musica? L’ascolti
prima o durante il dipingere? Se
si’, quale preferisci e perche’.
La musica rappresenta senza dubbio un valido ausilio mentre dipingo, e ascolto preferibilmente quella classica, che amo molto. A seconda delle circostanze, però, anche brani di musica rock possono fare da colonna sonora alle mie performances.
5. Nel tuo percorso esistenziale ed
artistico, quali nomi del mondo
dell’arte ti hanno piu’ stimolato.
Ed in campi come: cinema libri,
teatro, tv, nuovi media?
Tra i numerosi artisti di fama nazionale ed internazionale che ho avuto il privilegio di conoscere, desidero ricordare alcuni nomi che mi hanno influenzato profondamente durante il mio percorso e mi hanno spinto ad abbandonare il Figurativo per l’Astrattismo informale: in primo luogo, l’artista Emilio Scanavino, al quale ero peraltro legato da un rapporto di profonda amicizia, i concittadini Antonio Sabatelli ed Eliseo Salino, per passare all’illustre danese Asger Jorn, fondatore del gruppo CO.BR.A, pietra miliare dell’Espressionismo astratto europeo, giunto ad Albissola marina nel 1954 e qui stabilitosi fino alla sua morte (1973). Mi piace poi ricordare l’incontro che ebbi, giovanissimo, a Vallauris, con il grande Picasso: un incontro casuale, che mi ha permesso tuttavia di venire a contatto con la realtà di questo artista unico, e mi ha segnato profondamente sia a livello umano che artistico.
6. La critica ed i critici oggi:
svolgimento ( passami l’ironia )
Nutro un generale scetticismo di fondo nei confronti di coloro che si professano esperti “critici d’arte”, pur essendo, più che altro, degli “storici dell’arte”.
7. C’e’ una domanda profonda che
in cuor tuo ti fai e ti ripeti, che
puntualmente viene elusa da
l’intervistatore? Se si’, quale.
Parentesi: il tuo rapporto con la
religione o, se preferisci, il sacro
Mi piacerebbe che mi fosse chiesto che cosa si nasconde realmente dietro la “maschera” dell’artista. Troppo spesso, tuttavia, ci si ferma all’apparenza…
Per quanto riguarda il mio rapporto con la religione, non nego di esserne molto influenzato: è proprio nell’ambito religioso, infatti, che affonda le radici la mia prima produzione artistica e, in occasione di varie rappresentazioni religiose, sono giunto io stesso ad incarnare la figura di Gesù.