Studio Universitario su Papà Separati Liguria – lug 2015

Tra i codici piu’ significativi durante i percorsi web, mentre navighiamo sui social, vi e’, assieme all’icona ” mi piace “,
quella ” condividi ” , con una piccola freccia da sinistra a destra. Sembra partire dal cuore. Vi clicchi e in automatico video e testo li trovi dove vuoi, sulla tua pagina ad esempio. Gli argomenti sono svariati. Dominano sconcluserie di vario genere, record impossibili, alieni, soprattutto alienati, ed ogni specie di ” prodotto ” umano.
Se ci soffermiamo solo un minuto, dedicando parte del nostro tempo reale, due le considerazioni che questi elementi suggeriscono. La condivisione appare per lo piu’ virtuale, ed il tempo, il suo trascorrere, non modifica il senso. A questo proposito, mi e’ capitato di imbattermi in un video  molto lineare, dai contenuti davvero forti, strutturato per concetti ma ancora, visti i risultati, poco condiviso, appunto.
A cura dell’Associazione Papa’ Separati Liguria, con il racconto di due papa’ separati 33enni, suicidatisi collegando il gas a due sacchetti di plastica e l’esperienza diretta di Mauro Lami, Presidente dell’Associazione – presumo dopo i fatti personali – che dice testualmente in tv : ” sedici anni di convivenza…in mezz’ora s’e’ rotto il tutto. Mi e’ stato comunicato all’uscita dall’ospedale dopo 10 giorni per sospetto infarto ” e qui la Mara Venier
sbigottisce : possibile tanto cinismo in questa donna/moglie? e prosegue : “magari ha detto, con quel vortice di venezian-romano : te lascio, basta, e’ finita e c’ ho pure n’antro? ” La risposta netta, senza ego, di Mauro : ” quello proprio, no ma ancora oggi non conosco la motivazione. Poo con il dramma dei dur figli ! ”
Immagini, parole che colgono al centro del cuore. E dicono di quanto c’e’ da mobilitare per risolvere questi fondamentali di una vita. Come siano i papa’ oggettivamente, i piu’ colpiti, a reclinare il capo con i figli. La legge, i tribunali, non sono equi. Determinano sentenze per lo piu’ favorevoli alle ex mogli. I figli vengono affidati loro, cosi’ stratificando dolore, confusione, amarezza, senso di colpa in sguardi che non hanno colpa.
Bene. se veramente vogliamo condividere, non basta cliccare, neppure,  un sagace commento. Ciascuno di noi, pur se disinteressato, si faccia protagonista, decida in proprio, fuoti dal tempo ovvero in ogni momento, come induce il web e, primo, conosca tutti i dati e i fatti di cui si parla e poi intervenga, come ritiene e rapidamente, affinche’ le richieste di questa,come di altre Associazioni, vengano approvate, affermate, al fine esaudite. Prevalga il numero di chi non  vuole piu’ vivere senza diritti umani. Ma intanto, non possiamo che ” condividere ” ma dobbiamo ” commentare ”  per contribuire a “decidere ” a favore di coloro che, volenti o nolenti, si trovino o no, in tale ambito.
Pochi esempi di cose da fare subito:
1. Associazione per la bigenitorialita’.
Entrambi i genitori devono contribuire. Pari tempo papa’/mamma.
2.Difesa dei diritti dei figli. Affido condiviso, sia per legge ma soprattutto  nel rispetto e garanzia dei figli.
3.Doppia residenza dei figli.
4.Firma di entrambi i genitori sui documenti dei figli.
5.Creazione di un Tribunale della famiglia, cancellando il Tribunale dei minori, inadeguato e davvero borbonico.
6.Patti prematrimoniali, non certo per infliggere gabbie e costrizioni pregiudiziali, ma nel comune accordo delle cose di una vita a due.
7.Risoluzione della Legge sul divorzio breve, per impedire che la situazione trascenda e a pagare siano i figli.
8.Sanzioni piu’severe per chi calunnia il Codice ( che va riconsiderato ). Se la situazione e’difficile, proviamo a non complicarla con offese gratuite, talvolta vergognose.
9.Riduzione dei poteri degli Assistenti Sociali, che si trincerano – non sempre
– dietro codici, formule, decisioni rischiose.
Tutto cio’ non a scopo di lucro, come scritto al termine del video, ma in quanto progetto di studio universitario.
( Allora sono organismi viventi le universita’! Me ne rallegro  ).
Ma, insieme,   contribuiamo a trasformare il Progetto in oggetto di legge da proporre ed approvare in Parlamento. Numerosi i passaggi, possibili controversie. Ma una sfida.
Non e’ il tempo del rinvio, bensi’ della condivisione reale per la piu’ attenta e completa applicazione.
Aldo del Gaudio

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