PROIEZIONE COWSPIRACY, servizio di Stefania Bozzo, inviata speciale per tele-in-liguria-webtv.com

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VENERDI’ 22 GENNAIO 2016 SI E’ SVOLTA COME PREANNUNCIATO LA SERATA CON APERICENA

VEGAN E SUCCESSIVA PROIEZIONE DEL FILM DOCUMENTARIO “COWSPIRACY”.

QUESTO FILM DENUNCIA L’OMERTA’ CHE SI NASCONDE DIETRO GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI E

L’AGRICOLTURA INTENSIVA OGM DEI FORAGGI DESTINATI AGLI STESSI ANIMALI.

GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI E LE COLTURE DESTINATE A QUESTO SCOPO SONO LA CAUSA PRINCIPALE

DELL’INQUINAMENTO DEL PIANETA .

LA PARTECIPAZIONE E’ STATA NUMEROSA INFATTI LE DUE SALE SONO BASTATE APPENA PER LA PROIEZIONE.

ERANO PRESENTI I DUE CONSIGLIERI REGIONALI DEL MOVIMENTO 5 STELLE ALICE SALVATORE E MARCO DE

FERRARI CHE SPESSO SI INCONTRANO

CON AMBIENTALISTI E ANIMALISTI PER CONFRONTARSI PER NUOVE MISURE DA ADOTTARE PER IL RANDAGISMO

SOPRATUTTO FELINO IN CITTA’ E ALTRE MISURE DA PRENDERE CONTRO I CIRCHI CON ANIMALI CHE SPESSO

ARRIVANO A GENOVA.

LA SERATA SI E’ SVOLTA NEI LOCALI DI MUSIC FOR PEACE DI GENOVA SAMPIERDARENA.
STEFANIA BOZZO

 

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Incontro con Enrico Superina, autore del libro “Giada”. Servizio di Aldo Del Gaudio inviato speciale da Roma per Tele in Liguria web tv

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Nella foto lo scrittore Enrico Superina

Nato a Genova, ha vissuto un periodo a Londra. Giardiniere e maschera in un cinema porno di Soho. Poi in Congo per il commercio del caffè. In seguito, tornato in Italia, insegnante di Lettere. Al 2005 risale il suo primo romanzo Professione vigilante.

Incontro Enrico Superina, autore di Giada, seconda sfida letteraria anche nel metodo, con il mio commento per Tele in Liguria web tv. E anteprima, in esclusiva, il suo terzo.

La scelta del self pubblishing. In alternativa ai sistemi editoriali classici. Quali pro e contro. E il lavoro di editing a chi e’ affidato?
S.Oggi con il 90% degli editori non hai alcuna visibilità. Il self pubblishing ha almeno il vantaggio di ordinare il libro senza limiti di tiratura. Ma secondo richiesta (un piccolo editore magari ti stampa 100 copie, che l’Autore deve acquistare. Poi non ne stampa più. Neppure se l’implori. il lavoro di editing lo fa l’autore stesso.
La lingua cruda del tuo romanzo, descrivere nei dettagli, con ben poche metafore pertiene all’iperrealismo congenito di soggetti erotici e/o borderline o invece, sara’ l’asse dei tuoi futuri romanzi?
S. l’iperrealismo è stata per me solo una fase, non mi piace “collocarmi”, infatti il terzo romanzo avrà argomento e stile molto diversi. il terzo libro, come tema la maternità surrogata. Un tema già trattato da Melania Mazzucco in Sei come sei, romanzo di rara bellezza e profondità; io gli darò un taglio più “fantastico”, Centrale, il rapporto virtuale tra madre biologica e figlia, che ovviamente non si conoscono, descrivendo quel tipo di rapporto empatico che vivono, ad esempio i gemelli monozigoti.
Fino a che punto il personaggio di Giada – la protagonista – fa da alter ego androgino. Piu’ autobiografia o piu’ invenzione?
S. Eterna questione, sulla quale concordo con chi dice che ogni romanzo è anche una sorta di autobiografia. Giada illumina ed esprime la mia parte femminile. Il discorso è complesso, ma la sintesi può essere questa: ogni persona è ambivalente, ha dentro entrambi i generi; forse lo scrittore è colui che “sente” la propria parte femminile meglio degli altri.
La tua esperienza. Al tuo secondo romanzo, come è perché hai cominciato a scrivere? Cosa toglie, cosa da’. Un suggerimento per giovani ipotetici scrittori.
S. Si comincia a scrivere come si comincia a camminare, per istinto. Poi la cosa evolve, ma l’impulso a farlo resta qualcosa che deve arrivare da dentro. L’unico suggerimento è quello di essere curiosi di tutto, perché in un romanzo deve starci un mondo, e un mondo è pieno di dettagli che devono essere osservati. La scrittura si differenzia dalle altre “arti”, perché la apprendiamo fin da piccoli, per cui il “salto” dallo scrivere come tutti allo scrivere con il tuo stile è enorme e difficile.
Quanto ti convince il mondo paraletterario dei social network? Penso ad After, romanzo in classifica, ma avviato on-line come esperimento di scrittura collettiva
S. Sarò banale, ma i social network sono un’opportunità, non vanno certo demonizzati o trattati con snobismo. Detto questo, rispetto a prima trovi di tutto, e ciò costringe a una maggiore capacità di discernimento. è una palestra.Siamo in era digitale, sfinitamente interconnessi ma l’e-book e’ rimasto una tendenza. Anzi negli States e’ in regresso. Che idea te ne sei fatto?
S. Le neuroscienze hanno dimostrato che il cervello “legge” il video in modo liquido, effimero, non riesce a “fissare” la parola. Questo toglie potenza alla pagina narrativa, e infatti l’ebook non solo non è decollato, ma sta subendo un calo. Discorso diverso per la saggistica e la manualistica. Ovvero. l’ebook va bene per estrapolare dei concetti e dei “dati”, ma non è adatto a sostenere il “filo narrativo”, perché in quel caso il cervello “perde il filo”…

ALDO DEL GAUDIO

LA TECNOLOGIA OGGI, articolo di Adriana Romeo

computerLa tecnologia oggi

La televisione, che è guardata secondo il rapporto Censis dal 97,4 per cento della popolazione italiana, quando si parla di nuove tecnologie non viene considerate fra queste, specialmente per le nuove generazioni, anche se le televisioni di ultima generazione hanno la possibilità di connettersi alle reti internet, le cosiddette Smart Tv.

Sempre secondo il rapporto Censis la radio rappresenta un mezzo utilizzato dalla gran parte della popolazione, infatti la percentuale è del 82,9 per cento e i due terzi della popolazione giovane utilizza assiduamente gli smartphone, i cellulari di nuova generazione capaci di intrecciare le funzioni basiche di un telefono a quelle di un vero e proprio strumento capace di connettersi con il mondo intero, utilizzando applicazioni e giochi.

I dati si abbassano notevolmente se parliamo degli over sessanta, appena il 9,2 per cento degli anziani è iscritto ed usa Facebook, mentre per i giovani sfiora il 76 per cento.

Lo stesso per l’utilizzo degli smartphones, da una parte gli under 30 con una percentuale del 66 per cento e dall’altra gli over 65 con una percentuale del 6,8.

Le nuove tecnologie sono un supporto utile e in alcuni casi necessari, in alcune disabilità, per queste persone che rifiutano di avvicinarsi a un mezzo che permette loro di non rimanere isolati come il computer che è entrato nella nostra vita quotidiana con prepotenza e che non possiamo far finta che non esista o che, sia una specie di animale preistorico pronto a divorarci. Se riusciamo a vincere il blocco iniziale verso uno strumento che non conosciamo, e ci avviciniamo a esso senza pregiudizi, scopriremo che il suo utilizzo può avere due aspetti entrambi molto importanti: utile e ludico. Stando comodamente seduti a casa vostra potete fare la spesa, che vi sarà consegnata gratuitamente proprio se avete compiuto sessanta anni, basta code per compiere operazioni bancarie, pagare tasse e tributi, fare versamenti su c/c postali e un commissariato telematico, dove si possono svolgere tutte le pratiche anche denunce di furto. Mi sembra già di sentire delle vocine che dicono ” ma io ho tutto il tempo che voglio ” è vero, ma perché non occuparlo in maniera più divertente, dedicandovi al vostro hobby preferito o ‘navigando in internet’ e visitare i musei nel mondo o più prosaicamente trovare la ricetta di un buon sugo, che stuzzica il vostro palato. Abbiamo visto il contesto utile e ludico del computer ma non dimentichiamo la sua quasi indispensabilità per le persone disabili di ogni età alle quali permette di costruire e mantenere relazioni interpersonali oltre a favorire gli apprendimenti, con ricadute positive su aree come la socializzazione, l’autostima, la memoria, l’attenzione e, più in generale, l’autonomia. Purtroppo l’utilizzo ‘degli ausili informatici’ è ancora troppo poco diffuso e poco conosciuto, e spesso si rinuncia a strumenti ormai entrati nella vita quotidiana, aumentando così lo stato di scarsa integrazione che già i disabili si trovano ad affrontare.

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Adriana Romeo

A GENOVA, iL 22 GENNAIO ALLE 20,45 VERRA’ PROIETTATO IL FILM DOCUMENTARIO “COWSPIRACY”, UN FILM CHE AFFRONTA IL TEMA DELL’IMPATTO AMBIENTALE DEL’INDUSTRIA ZOOTECNICA, servizio di Stefania Bozzo, inviata speciale per tele-in-liguria-webtv.com

                       ANCHE A GENOVA UN EVENTO DA NON PERDERE
               iL 22 GENNAIO PROSSIMO VENTURO ALLE 20,45 VERRà PROIETTATO
               IL FILM DOCUMENTARIO “COWSPIRACY” , UN FILM CHE AFFRONTA IL TEMA
                DELL’IMPATTO AMBIENTALE DEL’INDUSTRIA ZOOTECNICA, OFFRENDO IL GIUSTO
                PERCORSO  VERSO UNA SOSTENIBILITà GLOBALE DI UNA POPOLAZIONE CRESCENTE ,
                IL VEGANESIMO COME UNICA SCELTA SOSTENIBILE..
                QUESTO DOCUMENTARIO è STATO PROETTATO IL 2 DICEMBRE AL PARLAMENTO EUROPEO
                E IL 16 DICEMBRE SCORSO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI.
                LA PROIEZIONE AVVERRA’ NEGLI SPAZI MESSI A DISPOSIZIONE DALL’ASSOCIAZIONE
               MUSIC FOR PEACE .
               LA PARTECIPAZIONE SARA’ REGOLAMENTATA DA GENERI DI PRIMA NECESSITA’
               (pasta, riso,scatolame, sale,zucchero) ,CHE VERRANNO DEVOLUTI ALL’ASSOCIAZIONE.
               UN OCCASIONE UNICA PER POTER VEDERE COI PROPRI OCCHI QUELLO CHE AVVIENE
              SUL NOSTRO PIANETA ,LE CAUSE DEI DISASTRI AMBIENTALI E QUELLO CHE RISCHIAMO
              A BREVE SE NON CAMBIEREMO LE NOSTRE ABITUDINI.
STEFANIA BOZZo
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Commento al libro “GIADA”, di Enrico Superina, articolo di Aldo Del Gaudio, inviato speciale da Roma

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Al bromuro. Scritture che s ‘odiano. Di una repulsione fedele a se stessa. Uguale e contraria. O s’amano. Un amore gentile, strutturato. Pura coscienza, rarefatta. Il libro di Enrico Superina. Eppure, l’ambivalenza di chi legge. Nell’abitudine declinata in ebetudine. Sorge di trame drastiche. Dicotomia? Possibile, probabile. Ancora e ancora. Chi s’investe di cose desideranti. Quel lettore, il suo vivere d’abissi sessuali, perfidie a tasso alcolico, smaciulli d’anima. Chi scontroso, in ribasso a perdifiato nel risucchio. Scontato mai abbastanza. Lussuria troppa in morale meccanica. Asfaltata. Micidiale.
Bella questa sua frase – mia figlia di 11 anni: una giovane donna che sfida i propri demoni con il coraggio di un gladiatore e l’astuzia di un guerriero omerico ( Superina ). Centrata, per benpensanti e malpensanti. Vorrei leggerlo. Ecco Giada, lei. La sua copertina bianca. Come Giada, come era. In francobollo di gambe femminili finite in un brutale collant sfatto. Sforacchiato. Di una poco utile malvagita’. Gia’ da. Da quanto? Gia’, proprio cosi’…
Ma dagli altri, please, tutti noi, dare ascolto. Riconoscere in questa figurina di donna, il futuro nel presente. Lazaro veni foras. Intuito ed invenzione. Di Giada. Piedra de la ijada, pietra del fianco. Capta ogni male. Vivemuore nel male. Lo dissolve in cruda consistenza di saperi e d’infiniti. Decide di non avere figli ” Avrebbe finito per divorarli. Divorarli per troppo amore “. Profondissimo nelle vene di Giada Leveraux. Nata a Milano, il secolo scorso, 30 anni. Nomade in fenomeni estremi. E serena dopotutto. Alter ego – annullato ed un io ritrovato – del suo conductor, Maestro Superina. Acqua infetta la battezza. Cristo nero. Tutto il suo dolamore. E timore necessario e nessuno. Un procedere dialogico affine al piu’ selvaggio degli slang. Urticante. Universale. Trame simboliche vengono giu’ da subito, dichiarate. Kurt Cobain: nessuno muore vergine, la vita ci fotte tutti. E d’ Alda Merini poeta coglie : ho ammazzato tutti i miei amanti/perché volevano vedermi piangere/mentre io ero soltanto felice. La vita toglie ” perché tutti i miei amanti – reali e non – volevano vedermi piangere “. Risonanza uomo, grido dell’umanita’ tutta. Inappartenenza di amanti. Nostri i diamanti. Beffa in corso. Nell’infelice felicita’. Si passa per veleni, d’antidoti.
E intanto – saremo Superina? – un copyright interamente d’autore. Elisione editing dal versante formale. La scrittura che torna e si ritorna. Pone interrogazioni. Lingua acuta? Si. Cocciuta? Come no. Prolissa? Magari. Fusione di romanzo social. Analisi e narrati. Sentiri di uomini che l’hanno toccata nelle parti intime. Smuovono coscienze. Violano pensieri d’anima. Violentano volonta’. Nell’aldilà dell’androginia.
Self pubblishing, il metodo oggetto d’amore. Niente editore, niente distribuzione eterodiretta. Un copyright tutto mio. Libro dei sentieri. Libero in creazione d’individuo.

ALDO DEL GAUDIO