
Il “Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione”, in collaborazione con l’Osservatorio Migranti Basilicata, invita la Cittadinanza italiana ad esprimersi sul voto per i Referendum abrogativi dell’Italicum e contro le modifiche della Costituzione. Parte infatti da oggi da Genova la raccolta delle firme promossa dal “Coordinamento democrazia costituzionale” per la presentazione di 3 quesiti referendari. Il primo è per dire “no” alla riforma del Senato, mentre gli altri due, relativi all’Italicum, propongono altrettanti sì all’abrogazione del premio di maggioranza e dei capilista bloccati nella legge elettorale. In Liguria, sarà possibile iniziare a firmare, iniziando da Genova, appunto già da oggi, domenica 22 maggio dalle ore 9:00 alle 12:00 e dalle ore 15:00 alle 19:00 in Piazza Calasetta ed in Via Balleydier 60 (area elicoidale zona San Benigno) dalle ore 18 alle 23, lunedì, 23 maggio e Venerdì 27 maggio dalle ore 9:30 alle 12:00 in Largo Gozzano e Via Daste 12, giovedì, 26 maggio dalle ore 9:00 alle 12:00 in Piazza Calasetta e sabato 28 maggio dalle ore 9:00 alle 12:00 in Piazza Enrico Petrella mentre alLa Spezia soltanto sabato 28 maggio dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle ore 16:00 alle 19:00 in Piazza Ramiro Ginocchio. “Un’altra volta, noi Immigrati ed Extracomunitari italiani non abbiamo il modo di esprimerci, siamo quattro milioni di persone a cui è negato il Diritto di voto. Un’ingiustizia che dura da ventiquattro anni perché la Legge popolare giace dimenticata a Montecitorio. Noi Immigrati italiani integrati ci consideriamo Cittadini italiani di fatto e nonostante una vita regolare ci è negato il più elementare dei Diritti costituzionali: quello di voto e partecipazione alla vita politica ed attiva del Paese. Secondo l’Istat dell’anno scorso, siamo 3.929.916 Extracomunitari regolarmente presenti in Italia, di cui il 76 per cento sono maggiorenni. Era il febbraio 1992 quando Palazzo Chigi ratificava la Convenzione di Strasburgo promossa dal Consiglio d’Europa. Stava crollando l’ultimo governo Andreotti e assieme a lui la prima repubblica. La carta firmata nella città del Basso Reno parlava chiaro: “Impegno dei contraenti a concedere diritto di voto e eleggibilità alle elezioni locali ad ogni residente straniero, a condizione che questi abbia risieduto legalmente nello Stato UE nei cinque anni precedenti alle elezioni”. Articolo 6, comma 1. Punto. Eppure, dal 1992 ad oggi, dopo 24 anni passati, non esiste in Italia una Legge che possa permettere anche a noi Immigrati italiani di esprimerci votando. Un quarto di secolo dopo la situazione non è cambiata di una virgola nemmeno per i non comunitari, è stata in effetti presentata una proposta di Legge di iniziativa popolare, per la prima volta il 6 marzo 2012 ma anche essa, altrettanto giace dimenticata in qualche cassetto delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Affari Esteri di Montecitorio. Assegnata alle Commissioni senza mai essere discussa. Poi, dopo le politiche del 2013, riassegnata nuovamente il 7 maggio di quell’anno. Da allora nulla”, si pronuncia così Aleksandra Matikj, la Presidentessa del “Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione”. “Oggi, non possiamo che ricordare, un’altra volta, che anche noi Immigrati italiani Extracomunitari e non Comunitari esistiamo, studiamo, lavoriamo e paghiamo le tasse. Mai nessuno che ci venga a dire o ricordare che siamo Immigrati quando bisogna pagare i soldi allo Stato mentre lo stesso Stato si dimentica di darci il Diritto di votare ed avere la libertà di voto. Perché, per noi vivere in Italia oppure in un altro paese dell’Unione Europea è vivere, creare, partecipare, cercare di rendere il paese che si è scelto a vita migliore, per aiutare e sostenere le proprie sorelle ed i fratelli con i quali conviviamo. Per assurdo, anche nel caso ci dovesse essere una Riforma in merito ai nostri Diritti di voto, noi non avremo nemmeno la possibilità neanche ad esprimerci. In questo caso specifico, vi invitiamo ad esprimervi sul voto per i Referendum abrogativi dell’Italicum e contro le modifiche della Costituzione non soltanto perché l’indifferenza dei propri Cittadini è la morte della Democrazia ma anche per ricordare, nuovamente, che noi Immigrati non abbiamo ancora il Diritto di voto, sperando anche che tanti di voi possano vederci come noi vi vediamo anche all’estero, fratelli e sorelle di un mondo che, alla fine, è un po’ di tutti”, conclude la Matikj. Dalla Direzione del “Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione” Genova, 22 maggio 2016