Pisellone dei bambini
Pisellone dei bambini. Da adulti un po’ meno. Quante volte al posto del papà tua figlia transita per Papi, prende per Trogo, sosta a Riso, in luoghi dialettizzati in… Pisellòn. E’ il gioco che si fa strada tra svariate dimensioni creative e d’intelletto. Senz’altro, in perenne ed autentica contraddizione, fatta di voci, sguardi, ammiccamenti, giocolalie in 3D. La sfera della seduzione che non costituisce un inizio. Non si propone per conseguenza. Per natura, sì. Dall’infanzia, da sempre e per il mondo degli uomini. Che viaggiano oggi e da troppo tempo, in direzioni ed abluzioni contrarie, inutili alla propria essenza. Unico senso. Verso un’affermazione personale del piacere sessuale. Assoluto. Volto alla negazione e mai vissuto come spazio partecipato di emozioni. Scambio di coppie. Di coppie di valori, identità, microcosmi dell’una come dell’altro. Un sesso non nevralgico del nulla. Bensì punto di fusione dei corpi, dei pensieri pensati, dei sì, no, forse, piuttosto. Ma sempre messi con biaudacia in campo da entrambi. Perché il sesso è la parte per il tutto. Si vive quella formulazione topica – orgasmo – come sommo contatto di noi e dell’altro. Della giostra naturale come dell’umano fluire. Ed invece ecco la pornografia fisiologica. Dei sentimenti, dell’economia, della morale. Le pornografie inglobate.
Diviene cruciale, nella negatività dell’evento cui giunge una mediocre massa umana, in questa epoca di danno e di contrasti interiori, un libro: L’ideologia del godimento, pornografia e potere nella civiltà delle immagini, Circolo Proudhon, Editore. Scritto con fermezza, articolazione di linguaggio ed idee da Fabrizio Fratus, sociologo, saggista e dallo psichiatra Paolo Cioni, con esperienze sul territorio. Inedita la formulazione editoriale. Distribuire il volume tra il maggior numero di persone interessate. Senza circuiti librari mastodontici che ne rallentino il cammino. ( La prima edizione è andata esaurita in breve) Un meteorite, una scossa indicibile. Mutano i termini che restano muti. Freddi, ancestrali. Un racconto che avvia due singol che si fanno uno. Due figure coinvolgenti. L’una, s’alimenta dell’altro. Ne fa cibo commestibile davvero indigesto. L’altro non può farne a meno. Femmina pornografia, Potere maschio. La scrittura del porno. Un indicibile. Un invisibile perché acceca. Ipervisibile. Si autodistrugge mentre si guarda. Porta all’eccitazione dei sensi. Ed insieme, perdita di coscienza in brancoli di conoscenza. Eppure. La dipendenza dal sesso, comporta rincorrere immagini sempre più estreme, con dissociazione dalla realtà. Dal proprio partner. Eppure. La pornografia rappresenta un nuovo strumento di educazione sessuale tra i giovani, che manda in tilt ogni loro processo di maturazione! Aberrante. Da dover stimare opportuna la pornografia ( siamo sicuri ) come strumento di educazione! Che impedirebbe persino il processo di maturazione! Certo, la pornografia ( ennesima ma coatta ripetizione ), è uno status contemporaneo. Nessun divieto, nessun limite alla sua conoscenza. Ma alla base, consapevolezza. Con l’apporto della scuola e della famiglia. Ed ecco la O.M.S. e l’Unione Europea a proporre dall’infanzia l’insegnamento della masturbazione. Ora, o l’atteggiamento di chi la propone ne fa Elemento di Sistema, interno alla graduale ed inrinviabile trasformazione del modello scolastico, oppure, mai rincorrere eventuali richieste, esplicite o meno, degli studenti o professori.
Manca oggi il senso di responsabilità. Nel modello di società comunitaria, invece, non vi è necessità economica del porno ( rileggere più volte ), quindi neppure per conseguenza necessità di vietarlo. Non servono droghe o altri vizi per riempire il vuoto in cui siamo, aggiunge il sociologo. Più niente, Ognuno decide per se. Gli altri esistono solo in funzione del sex piacere. Ma ribatte il Coautore Paolo Cioni. ” la ricerca affannosa del piacere distrugge l’equilibrio dei neurotrasmettitori, come la dopamina “. Il cervello è sempre più atrofizzato – causa quel perdersi vischioso ed autoerotico dinanzi ai pornovideo. La popolazione in questo modo eterodiretta, è molto più gestibile. L’intreccio è consumato. Dalla pornografia al potere e viceversa. Non entità astratte. Semmai, coacervo di melassa che va sfaldandosi man mano. Un potere sempre meno riconoscibile dove le regole, se violate, non conducono ad altro che alla sua destinale estinzione. Multa tuttalpiù. Se, inesorabile, il porno produce mutamenti sul piano cerebrale ed affettivo, il potere non sta fermo. Va a tessere trame, complotti, forma visioni di schiavitù e sottomissione. E poi, appena due cifre. In America, spesa annuale del porno, 57 miliardi, 4,2 milioni i web-site consultabili. Immagini a sfondo sessuale, sature. Certo cinema, certa musica, pubblicità, moda, certa tv. Mondo simulato, virtuale, ben poco reale. Se non nella mestizia carnale, spassionata che dirige verso l’intimità pornografica. Godi è la norma imposta. Godi è la nuova imposta. Pornografia utile al potere, come sostiene Fratus, ” per la sua radice individualista. Come potrebbe non esserlo quando, come oggi, l’ideologia dominante prefigura una società senza comunità “. Un uomo vissuto nell’esaltazione del proprio IO ( visione individuale ), rivolto al piacere personale, senza mai un NOI ( visione collettiva ) Con una cultura differente. Nuovi spazi dove incontrarsi. Ma siamo convinti di dover ancora consumare ideologia e non invece un sistema non sistema, così patologicamente trasversale dove lo sdoganare di personaggi, post-ideologie, flussi politici, mercati dell’economia, altro non realizzano se non confusione altissima ed insieme piaceri. Il piacere di ritrovare il senso di fratellanza ( ” bella fratè…di Marino Massimo, Presentatore porcino della romana ViviRoma TV, a frappé… ), del post-porno – ne siamo certi? – di Rocco Siffredi, pornoattore, durante il televisivo ” L’Isola dei Famosi “, ma oggi ideatore e fondatore della prima Porno Academy al mondo. E Moana Pozzi, figura magistrale ed animante che fuori dal porno, se appariva nuda, sembrava ricomporre dissidi e maldicenze. Aria così carnale da essere donnaspirito. Eterea.
Umani concetti intersecati tra loro. Lontanissimo, Pianeti altri, l’uomo-porno. Che così come documentato ed approfondito da Fratus e Cioni in questo libro-bussola dei nostri agiri sessuali, risulta svuotato. Privo dell’accanimento che lo spingeva verso il sesso. Andar per prostitute. Invece, perduto e consumato dai pornovideo che ” rubano le sue pulsioni nel momento in cui le accendono “. L’atto diventa merce. Semplice merce accessibile a tutti. Il mondo perde la sua potenza erotica. Si riconosce nell’Ideologia del godimento.
Aldo del Gaudio