SO DI NON SAPERE servizio di Aldo Del Gaudio,inviato speciale da Roma per tele-in-liguria-webtv.com

stati generali della cultura
Siamo adusi a considerare i nomi nel significato supremo che li caratterizza.
Sfilacciate le articolazioni dei linguaggi. Parole che assumono, anche con l’uso, formule nuove, poco consone alle proprie radici. Onduliamo, sempre piu’ placidi, innocui ed anonimi a noi stessi, su beffe, disguidi, farse persino, che allontanano dalla nettezza di linguaggio e conoscenza.
Ci concediamo, al piu’, responsi sulfamidici. Ma il batterio, la questione base di ogni comunicazione, emerge quasi mai. Del farmaco, davvero rischioso, resta univoca doppia interpretazione: non ne faccio a meno e, agli antipodi, e’ veleno. Una traduzione dello stato di salute di un Corpo/Senso che reclama le cure del caso.
Ma, Stati Generali della Cultura – voluti dal Sole 24ore, giunti al quarto anno e presentati in Roma, Auditorium della Conciliazione, il 29 Ottobre 2015 – ci porta alla decodifica di uno dei termini – Stati – e ci consegna al giusto assetto. Preferiamo la trasparenza linguistica e ricorriamo ad un excursus.
Stato e’ entita’ politica che esercita il potere sovrano. E la nascita dello Stato moderno fu, letteralmente, la statalizzazione del diritto di emettere moneta. Da cui: economia monetaria che determino’ pagamenti eseguiti con una valuta, non piu’ in natura, come nel sistema feudale.
Stati Generali forniti dei motivi che instaurano lo Stato con potere sovrano, sulla base di emissione monetaria. Scelta precisa. Lo Stato esiste in quanto moneta e su questo principio ” torniamo ad investire nella cultura “, come recita quest’anno.
Cinque i punti individuati, del Manifesto della Cultura, del 2012, oggi
Stati Generali.
Primo: creare una costituente per la cultura. Senza cultura non c’e’ sviluppo. Cultura come educazione, istruzione e conoscenza. Sviluppo come valorizzazione dei saperi.
Secondo: strategie di lungo periodo.
Cultura e ricerca innescano l’innovazione.
Terzo: cooperazione tra i Ministeri, Beni culturali in coordinazione con l’Ambiente e del Turismo.
Quarto: l’Arte a scuola e la cultura scientifica ( vedi intervista a Claudio Strinati ), con una cultura del merito.
Quinto: complementarieta’ pubblico/privato. Condivisione con le imprese e i cittadini, del valore pubblico della cultura.
Ora, se le anime del percorso sono il giornale della Confindustria e la stessa industria del Paese, e’ a partire da tale assunto – ricchezza base del prodotto –
che ci interessa approfondire. Secondarie ma sempre di immediata importanza, le capacita’ – intrinseche a questo apparato – di mettere in contatto fra loro e favorire le interconnessioni. Con le parole dell’imprenditore Renzo Rosso, Presidente OTB, videointervistato, se
” la cultura deve essere educazione, al centro non puo’ che espandersi l’odore ed il profumo della positivita’” ( bando ai tg di morte, alla cronaca nera piu’ nera, ai media investiti da nefandi flatus vocis ). Ma, ad oggi, ” manca il trade-union azienda-scuola.Non si interagisce. Le aziende devono essere presenti nelle scuole, partecipare e viceversa, per consentire l’uscita scolastica e la migliore posizione professionale di chi ha tanto studiato (chissa’) e poco o niente sa del mondo del lavoro “. ( non casuale la crescita esponenziale delle start – up giovanili )
Innoviamo percio’ nella Cultura ma sempre con danari che, investiti, potranno modificare quel misero 0,1 di PIL attribuito sinora alla Cultura – come sostiene Dario Franceschini, Ministro del Mibac. Se investi, ricavi piu’del doppio, in un Paese come l’Italia, primo al mondo per ricchezza artistica, culturale e l’imponente indotto turistico.
Altre presenze del mondo dell’arte e della scuola.
Con il coordinamento di Sebastiano Barisoni, Vice Direttore di Radio24, la sua verve e la gradevole ironia, sono intervenuti, in quanto modelli virtuosi di gestione museale, nell’ordine: Gabriella Belli, Direttore Musei civici di Venezia, James Bradburne, Direttore della Pinacoteca di Brera, Flaminia Gennari Sartori, Galleria nazionale di arte antica – Roma, Giovanna Melandri, Presidente Fondazione Maxxi e Paolo Nicolini, Consigliere delegato dei settori amministrativo-gestionali dei Musei Vaticani.
Per la sezione dedicata al libro/ebook, Una proposta per la buona scuola, Armando Masserenti , Caporedattore
di Domenica il Sole 24ore, ha introdotto Roberto Casati, Direttore Ricerca a Parigi, Paolo Ferri, Professore straordinario Universita’ di Milano ed il magnifico Franco Lorenzoni, Maestro elementare ma soprattutto conoscitore dei cuori bambini.
Molti ed incrociati i temi riassumibili:
Primo, se contiamo sulle sinergie pubblico/privato, per i Musei, occorre definirne le modalita’ di attuazione. Quanto inutile scalpore per la decisione di Diego Della Valle di restaurare, nel bene e nel male, il Colosseo ( proprio il 4 Novembre, ha riaperto magnifica Fontana di Trevi, con l’apporto di Fendi ). E poi benedetto l’imprenditore, dovra’ essere unico, potra’far parte del consiglio d’amministrazione dei musei? Quali le sue prerogative? Cosi’di seguito. Ma ancora la burocrazia incombe.
Per i Beni culturali, il Progetto Pompei, come formare nuove generazioni. La Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che si sofferma sulla scuola come motore di creativita’. Ragazzi non solo fruitori ma creatori di conoscenze. Mettere a sistema una serie di ragionamenti.Serve una Visione. Un paese dei balocchi, attenzione che non siano abbagli. Attenzione.
Se permettete darei la priorita’ ad un doppio fondante concetto. Usiamo continuita’, non disperdiamo, non fermiamoci. Cerchiamo alleanze, smussiamo contesti, rilanciamo contrasti, al termine di una concentrazione fenomenale. Nella consapevolezza.
Avviamo nuove formazioni d’insegnanti dove l’uno, acquisiti metodi ed esperienze, si fara’carico di un insegnamento dell’insegnamento per gli altri.
Poi le famiglie, le Istituzioni, le correlazioni tra i vari campi del sapere.
Perche’ una cosa so veramente. Di non sapere.
Aldo del Gaudio

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