CLAUDIO STRINATI
Esperto di pittura e scultura del Rinascimento e del Seicento, ha ideato e realizzato mostre in Italia e all’estero, tra cui, Sebastiano del Piombo, Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Tiepolo, le piu’ significative. Soprintendente per il Polo museale romano e conduttore tv, con
” Divini devoti ” in 10 puntate su Rai 5 –
2014. Collaboratore di riviste e giornali, ha lavorato presso il Ministero dei Beni Culturali.
Quale liaison tra Stati Generali della Cultura – dove l’incontro per la giornata organizzata il 29 ottobre dal Sole24ore in Roma, alla quarta edizione ) e l’attivita’ quotidiana della scuola, nel settore dell’Arte, in particolare?
Tema molto dibattuto: in che senso l’Arte rappresenta un elemento formativo. Se parliamo di Stati Generali, affiora il concetto di Assemblea Costituente ( nel 2012, del resto, si fa riferimento ad uno stato fondativo per una Costituente della Cultura, n.d.r. ). Come dire: nella formazione dei futuri gestori del mondo, nei settori artistici e culturali in senso lato, fondamentale riservare uno spazio rilevante alla questione culturale.
Si riferisce alla manifestazione odierna?
Certo, questa iniziativa ( una giornata dedicata al sistema strategico culturale ) e’ un segnale non dico fondativo ma gia’ partecipa alla continua rifondazione dell’idea di una cultura strutturale.
Considera questo un momento decisivo per la Cultura?
Ho l’impressione che tutti noi stiamo vivendo non dico un’eta’ di transizione – giacche’ tutte sono di transizione – quanto, alcune colossali svolte. Che se ne discuta, quale l’orientamento, va tutto bene. Conseguenze pratiche, tuttavia, non ne individuiamo. Tranne scoprire che da questi Stati Generali, l’Italia abbia ripreso la leadership mondiale nella Cultura!
Serio o faceto, caro Professore, ci vorrebbe un trattato per approfondire…
Intanto, quel proverbio: impara l’Arte e mettila da parte…
In verita’ ne sostiene la tesaurizzazione. Non eliminare anzi, mettere in banca o in codici comportamentali.
Cosa suggerisce?
Il Sole 24ore promuove questo Progetto. E’ un’ organo di stampa, il giornale della Confindustria. Due elementi di forte caratura: industria e giornalismo come fattori culturali.
Ricordiamoci che l’industria fa parte, a pieno titolo, della cultura della Nazione. I giornali e in generale, la lettura, la diffusione delle idee, ne sono i pilastri. Cerchiamo d’incrementarli e non deprimerli. Ci sono, ad esempio, archivi e biblioteche che nella metafora cui alludevo del “mettere da parte ” , sono depositari delle nostre cognizioni. Non trascuriamoli. Ancora, la loro gestione. Si pensa di solito a restaurare i monumenti. Pero’, le biblioteche…la dialettica non e’ solo libro stampato/libro elettronico, ma la cognizione del leggere, dello studiare.
Possedere, per questo, luoghi appropriati come scuole, biblioteche e’ la base. Dietro, naturalmente c’e’ l’industria che deve generare ricchezza. Perche’ senza ricchezza, ( materiale e consapevole ) che Cultura vuoi fare? Nessuna.
Aldo del Gaudio